tag:blogger.com,1999:blog-70376282535561702022024-02-19T08:57:34.202-08:00reason to believesimohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.comBlogger51125tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-29759339342260901892011-04-03T03:33:00.000-07:002011-04-03T04:10:02.035-07:00MIGRANTIVivere in Italia significa conoscere il fenomeno della migraziome. C'è chi ha emigrati tra i propri antenati, c'è chi è partito egli stesso inseguendo un lavoro o l'amore. C'è chi ha dovuto faticare per migliorare le proprie condizioni d'origine e chi semplicemente se n'è andato perchè poteva permetterselo.<br />Qualcuno ha fatto strada e si è arricchito; qualche altro è tornato a casa più povero di prima, con il cuore e la mente piena di disillusione. In ogni caso le storie di chi è partito per cercare l'America - e non è solo un modo di dire - sono storie che parlano di fatica e sacrificio. <br />Siamo un popolo di migranti, non possiamo dimenticarcelo. E chi se lo dimentica, come chi oggi grida "<span style="font-style:italic;">Fora di ball</span>" a disperati in fuga dal nulla, lo fa in cattiva fede. <br />E' vero che l'enormità dei numeri riportati dai mezzi di informazione lascia poco spazio al buonismo di principio, ma l'accoglienza è un dovere. Perchè si tratta pur sempre di esseri umani, non di carne da macello. <br />L'Italia, quella vera, si sta dimostrando ancora una volta solidale con questa umanità, ma bisognerà farle capire (all'Italia si intende) che non è sola. E soprattutto bisognerà dirle GRAZIE.simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-67882064848507022512010-08-31T03:50:00.000-07:002010-08-31T03:53:16.818-07:00Como - Dell'Utri ferocemente contestato fugge via<object style="background-image:url(http://i3.ytimg.com/vi/znV_srsP2L0/hqdefault.jpg)" width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/znV_srsP2L0?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/znV_srsP2L0?fs=1&hl=it_IT" width="425" height="344" allowScriptAccess="never" allowFullScreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object><br /><br />Vergogna. Vergogna agli organizzatori di Parolario che l'hanno invitato.<br />Una rassegna culturale non può e non deve essere un palcoscenico per un pregiudicato. Specialmente per uno che è stato condannato per mafia. <br />Opporsi, resistere, è un atto di civiltà. Onoriamo i morti, onoriamo gli eroi. Non chiniamo la testa, non è giusto. Facciamo sentire a chi combatte ogni giorno per la legalitàn che non è solo. <br /><br /><span style="font-weight:bold;">Non li avete uccisi: le loro idee camminano sulle nostre gambe</span>simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-15451390127942050192010-07-11T01:32:00.000-07:002010-07-11T02:03:20.384-07:00Jakob Dylan - Valley of the low sun<object style="background-image:url(http://i3.ytimg.com/vi/fPGufnx7N8E/hqdefault.jpg)" width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/fPGufnx7N8E&hl=it_IT&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/fPGufnx7N8E&hl=it_IT&fs=1" width="425" height="344" allowScriptAccess="never" allowFullScreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object><br /><br />Da che mondo è mondo i figli cercano di seguire le orme dei padri, specialmente se i padri sono famosi. E noi in Italia siamo esperti di figli di...ma di solito sono una cosa patetica. <br />Ad altre latitudini, invece, va decisamente molto meglio. E Jakob ne è un esempio. Questo "ragazzo" ha talento, e se vi piacciono l'impegno di Bob, il folk di Jonny Cash, il "Boss" Springsteen in versione acustica, il tutto mixato con un pò di spensieratezza stile Beatles, sicuramente non potrà che piacere.<br />Certo, Jakob non è suo padre, ma fa la sua figura.simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-12041481839842723582010-05-06T04:40:00.000-07:002010-05-06T04:41:50.957-07:00BEING THE SPECIAL ONE...<object style="background-image:url(http://i2.ytimg.com/vi/uxT2p82C3Jk/hqdefault.jpg)" width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/uxT2p82C3Jk&hl=it_IT&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/uxT2p82C3Jk&hl=it_IT&fs=1" width="425" height="344" allowScriptAccess="never" allowFullScreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>beingsimohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-47387749026260211502010-05-06T04:14:00.000-07:002010-05-06T04:35:27.339-07:00GRAZIE!<span style="font-weight:bold;">E' vero che l'importante è partecipare... ma volete mettere quanto è bello vincere??<br />Questa vittoria ci ha salvato la faccia. Ora dritti verso il sogno. Grazie Mou!!</span><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGyvHVJ1nPxVbm04Uat2g_4MEAC6g6cYU5kPBNoDmLvzv3Azwpr2Zr8aJCAnn_4DkcErAjieUhUvlW7rPPbtlsbQp3Ymtbjxg6WZxwfYEU1WhpNJ_RGUD560tKSHeiTFoszkq-EP1o-EM/s1600/coppa_25_672-458_resize.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 233px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGyvHVJ1nPxVbm04Uat2g_4MEAC6g6cYU5kPBNoDmLvzv3Azwpr2Zr8aJCAnn_4DkcErAjieUhUvlW7rPPbtlsbQp3Ymtbjxg6WZxwfYEU1WhpNJ_RGUD560tKSHeiTFoszkq-EP1o-EM/s320/coppa_25_672-458_resize.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5468118889096067506" /></a>simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-86800244652891332992010-01-02T07:40:00.000-08:002010-01-02T07:42:44.193-08:00SE GESU' FOSSE NATO NELL'ITALIA DEL 2000<meta equiv="Content-Type" content="text/html; charset=utf-8"><meta name="ProgId" content="Word.Document"><meta name="Generator" content="Microsoft Word 11"><meta name="Originator" content="Microsoft Word 11"><link rel="File-List" href="file:///C:%5CDOCUME%7E1%5CUser%5CIMPOST%7E1%5CTemp%5Cmsohtml1%5C01%5Cclip_filelist.xml"><!--[if gte mso 9]><xml> <w:worddocument> <w:view>Normal</w:View> <w:zoom>0</w:Zoom> <w:hyphenationzone>14</w:HyphenationZone> <w:punctuationkerning/> <w:validateagainstschemas/> <w:saveifxmlinvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:ignoremixedcontent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:alwaysshowplaceholdertext>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> <w:compatibility> <w:breakwrappedtables/> <w:snaptogridincell/> <w:wraptextwithpunct/> <w:useasianbreakrules/> <w:dontgrowautofit/> </w:Compatibility> <w:browserlevel>MicrosoftInternetExplorer4</w:BrowserLevel> </w:WordDocument> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:latentstyles deflockedstate="false" latentstylecount="156"> </w:LatentStyles> </xml><![endif]--><style> <!-- /* Font Definitions */ @font-face {font-family:Tahoma; panose-1:2 11 6 4 3 5 4 4 2 4; mso-font-charset:0; mso-generic-font-family:swiss; mso-font-pitch:variable; mso-font-signature:1627421319 -2147483648 8 0 66047 0;} /* Style Definitions */ p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal {mso-style-parent:""; margin:0cm; margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-font-family:"Times New Roman";} @page Section1 {size:612.0pt 792.0pt; margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm; mso-header-margin:36.0pt; mso-footer-margin:36.0pt; mso-paper-source:0;} div.Section1 {page:Section1;} --> </style><!--[if gte mso 10]> <style> /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;} </style> <![endif]--> <p class="MsoNormal"><span style="color: rgb(51, 51, 51);font-family:Tahoma;font-size:8.5pt;" ><span style="font-weight: bold; font-family: arial;">23-12-2009 Favola amara di un Giudice Istruttore che sa come vanno le cose </span>
<br />
<br /><span style="font-family: arial;">25 dicembre 2009: “Trovato neonato in una stalla. La polizia e i servizi sociali indagano. Arrestati un falegname e una minorenne”. L’allarme è scattato nelle prime ore del mattino grazie alla segnalazione di un comune cittadino (obbediente all’invito del ministro Maroni): aveva scoperto una famiglia accampata in una stalla. Al loro arrivo gli agenti di polizia, accompagnati da assistenti sociali, si sono trovati di fronte ad un neonato avvolto in uno scialle e depositato in una mangiatoia dalla madre extracomunitaria, tale Maria H. di Nazareth, appena quattordicenne.</span>
<br />
<br /><span style="font-family: arial;">Al tentativo della polizia e degli operatori sociali di far salire la madre e il bambino sui mezzi delle forze dell’ordine, un uomo, successivamente identificato come Giuseppe H di Nazareth, ha opposto resistenza spalleggiato da alcuni pastori e tre stranieri presenti sul posto. Sia Giuseppe H. che i tre stranieri, risultati sprovvisti di documenti di identificazione e permesso di soggiorno, sono stati tratti in arresto.</span>
<br />
<br /><span style="font-family: arial;">L’Ufficio Stranieri della Questura e la Guardia di Finanza stanno indagando per scoprire il paese di provenienza dei tre clandestini. Secondo fonti di polizia i tre potrebbero essere spacciatori internazionali, dato che sono stati trovati in possesso di un ingente quantitativo di oro e di sostanze presumibilmente illecite. Nel corso del primo interrogatorio gli arrestati hanno riferito di agire in nome di Dio per cui non si escludono legami con Al Qaeda. Le sostanze chimiche rinvenute sono state inviate al laboratorio per le analisi. La polizia mantiene uno stretto riserbo sul luogo in cui è stato portato il neonato. Si prevedono indagini lunghe e difficili.</span>
<br />
<br /><span style="font-family: arial;">Un breve comunicato stampa dei servizi sociali, diffuso in mattinata, si limita a rilevare che il padre del bambino è un adulto di mezza età, mentre la madre è ancora adolescente. Gli operatori si sono messi in contatto con le autorità di Nazareth per scoprire quale sia il rapporto tra i due e se la loro lontananza dal luogo di residenza abituale possa nascondere rapimento o plagio. Nel frattempo Maria H. è stata ricoverata all’ospedale e sottoposta a visite cliniche e psichiatriche. Sul suo capo pende l’accusa di maltrattamento e tentativo di abbandono di minore. Gli inquirenti nutrono dubbi sullo stato di salute mentale della donna la quale afferma di essere ancora vergine e di aver partorito il figlio di Dio.</span>
<br />
<br /><span style="font-family: arial;">Il primario del reparto di Igiene Mentale ha dichiarato oggi in conferenza stampa: “Non sta certo a me dire alla gente a cosa deve credere, ma se le convinzioni di una persona mettono a repentaglio – come in questo caso – la vita di un neonato, allora la persona in questione rappresenta un rischio sociale. Il fatto che sul posto siano state rinvenute sostanze stupefacenti non ancora consuete al nostro mercato clandestino, non migliora il quadro. Sono comunque certo che, se sottoposte ad adeguata terapia per uno due o tre anni – solo i progressi determineranno la durata della cura – le persone coinvolte, compresi i tre trafficanti di droga, potranno essere reinseriti a pieno titolo nella società. Le autorità competenti decideranno se espellerli con foglio di via obbligatorio o accettare la loro eventuale richiesta di permesso di soggiorno. Ma questo esula da ogni mia responsabilità professionale”.</span>
<br />
<br /><span style="font-family: arial;">Pochi minuti fa si è sparsa la voce che anche i contadini presenti nella stalla vengono sospettati di essere consumatori abituali di sostanze stupefacenti. Il loro alibi non ha retto ai primi controlli. Sostengono di essere stati costretti a recarsi nella stalla da una persona di alta statura con addosso una lunga veste bianca e due ali sulla schiena (?). Avrebbe loro imposto di festeggiare il neonato. Il portavoce della sezione antidroga della questura ha così commentato: “Gli effetti di certe sostanze a volte sono imprevedibili, ma si tratta della scusa più assurda mai messa a verbale negli interrogatori di tossicodipendenti”.</span>
<br />
<br /><span style="font-family: arial;">(Anonimo Lombardo) </span><o:p></o:p></span></p> simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-91747062550268017102009-11-05T04:44:00.000-08:002009-11-05T04:51:08.848-08:00Crocifisso si o no nelle aule scolastiche?<br />la Corte Europea ha detto no. L'italia deve togliere i simboli religiosi dalle classi perchè sono «una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni» e una violazione alla «libertà di religione degli alunni».<br /><br />personalmente sono d'accordo con strasburgo: la scuola pubblica deve essere laica.<br />se uno è credente e praticante può mandare i figli in una scuola cattolica, dove verrà educato secondo i principi della chiesa di Roma.<br />io invece sono atea, quindi non vedo perchè mi devono imporre un simbolo religioso.<br /><br />Tanto più che sono convinta che la gente si attacchi troppo al simbolo e troppo poco al messaggio che ci sta dietro.<br />Tutti a difendere il crocefisso e nessuno che va in chiesa.<br />Tutti a spada tratta per difendere una "tradizione" e una "cultura" e poi nessuno che conosce e rispetta i dieci comandamenti.<br /><br />Quell'uomo crocifisso è testimonianza d'amore, di sacrificio per il prossimo; è simbolo di umiltà, di rifiuto di tutte le forme di violenza e di prevaricazione.<br />Quindi, invece di attaccarsi all'oggetto, perchè non rispolverano un po' di dottrina cristiana? abbiamo una religione che parla d'amore, di tolleranza, di aiuto verso i più deboli, di partecipazione e compassione. sarebbe bene se cominciassero a seguire di più tutti questi principi.simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-16755591265181928382009-10-29T00:51:00.000-07:002009-10-29T01:19:13.745-07:00VERGOGNA ITALIANACapita spesso, purtroppo, di vedere bagarre nelle aule del nostro Parlamento. La civiltà oggi è un pregio che hanno in pochi; la dignità, poi, è praticamente sparita.<br />E' notizia di oggi che è in atto un nuovo scontro tra i nostri politici, più esattamente tra chi siede in Senato e quelli della Camera. Il guaio è che non discutono dei problemi del paese o di leggi ( ci sentiremmo fortunati se litigassero almeno per questioni ideologiche: come mi mancano i duelli fascisti/comunisti!).<br />No, loro litigano sui benefici! Si decide di tagliare le spese? Apriti cielo! Gli ex senatori, colpiti dal taglio di ALCUNI privilegi, si ribellano e chiedono perchè non sia stato fatto altrettanto alla Camera -questo ce lo chiediamo anche noi, a dire la verità-, perchè loro sono "discriminati".<br />Discriminati? ma se sono stati pagati lautamente per il lavoro (?) che hanno fatto!!<br />Ma dove esiste un altro lavoro dove continuano a pagarti anche quando non fai più niente?<br />Già non sono ovvi tutti i benefit che hanno durante la legislatura- perchè mi devono spiegare cosa c'entra il rimborso per il parrucchiere con la funzione di parlamentare- ma avere la faccia tosta di pretendere quegli stessi privilegi una volta che si è lasciata la vita pubblica è davvero cosa dell'altro mondo.<br />In sostanza il taglio consiste nel ridurre <span style="font-style: italic;">"a 291 la platea degli ex beneficiari del pedaggio gratuito autostradale, di voli e biglietti ferroviari finora concessi ai tutti i 1.058. Ma soprattutto di ridurre al minime il carnet per ciascuno di loro, azzerando del tutto il Telepass. Tutte voci che ad oggi hanno comportato una spesa di 1,7 milioni</span>" <a href="http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/costi-politica/costi-politica/costi-politica.html">(La Repubblica).</a><br /><br />Se facciamo due conti, il taglio prevede che ogni EX senatore rinunci a circa 2000 euro (2 mila) all'anno. Cioè più o meno la cifra che una buona parte della popolazione italiana ha a disposizione mensilmente per mantenere una famiglia.<br />In effetti, poverini...davvero troppa ingiustizia.simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-68266421455481877722009-10-21T03:02:00.001-07:002009-10-21T03:35:24.574-07:00"Dipende? da che dipende? da che punto guardi il mondo tutto dipende" cantava Jarabe De Palo in una canzone di qualche anno fa. E non si può dargli torto: ognuno di noi ha le sue opinioni, il suo modo di affrontare le situazioni e di reagire alla vita. Ognuno ha una sorta di griglia all'interno della quale classifica ed elabora le informazioni; in psicologia si chiamano "schemi mentali" e ci differenziano gli uni dagli altri. Sono la causa delle differenze di percezione della realtà, ma anche delle paure umane.<br />Però non esageriamo, ci sono individui che passano il limite della decenza e sparano cavolate a raffica. E oltretutto le dicono come se fossero vere, come se fossero ovvie. E noi altri scemi che gli diamo torto. Un esempio?<br />Con la scusa della mancanza di spazio e di problemi di bilancio il sindaco leghista di Musile di Piave (Venezia) ha fatto togliere dalla bilioteca comunale La Repubblica e Il Manifesto (sottolineando però che esiste una postazione internet a cui si può accedere per consultarne le edizioni online. Ah beh, allora. Tutto risolto).<br />Per gli stessi motivi di bilancio e di spazio ha però aggiunto quotidiani come Il Giornale e La Padania.<br />Ora: mi sfugge qualcosa sulla coerenza, ma certamente è un problema mio. Perchè il sindaco, che è sicuramente una persona a modo, non cercherebbe mai di far passare i suoi concittadini per stupidi. Ma allora questa affermazione che significa?<br /><blockquote>"abbiamo deciso di privilegiare i giornali locali, <i>Gazzettino</i> e <i>Nuova Venezia</i>, di tenere un solo quotidiano nazionale, il Corriere, uno economico e uno sportivo. E poiché non avevamo la possibilità di aggiungere quotidiani come <i>il Giornale</i> o <i>la Padania</i>, <span style="font-weight: bold;">abbiamo tolto quelli collegati ad associazioni o orientati politicamente </span>e quindi <i>il manifesto</i>, dichiaratamente comunista e <i>Repubblica</i> che è comunque orientata a sinistra"</blockquote>ha perfettamente ragione quando dice che quelli del Manifesto sono dei comunisti. E anche che quelli de La Repubblica sono di sinistra. Ma La Padania? non è orientata politicamente? cos'è, vuole togliere il giornale alla Lega? Ma come si permette! Ha chiesto il permesso a Bossi?simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-47954703821141919482009-10-15T05:27:00.000-07:002009-10-15T05:34:33.229-07:00VOGLIO ANDARE A VIVERE IN FINLANDIA...OH OHLa Finlandia ha deciso che la banda larga è un diritto di ogni cittadino, e per questo il governo si impegna a fornire a tutti di una connessione veloce.<br />Anche in Italia dovrebbe essere così, tanto più che ormai il web è l'unica fonte di informazioni indipendente. Anche noi vogliamo la banda larga, ci meritiamo di poterci sottrarre all'omologazione e alla bassezza delle tv nostrane. Che siamo, individui di serie B?<br /><br />"Come riportato dall’<a href="http://yle.fi/uutiset/news/2009/10/1mb_broadband_access_becomes_legal_right_1080940.html?origin=rss" rel="nofollow" target="_blank"><u>emittente nazionale Yle</u></a>, a partire dal luglio 2010 tutti i cittadini avranno a disposizione almeno 1Mbps per le loro connessioni al web, ma i programmi del ministero delle comunicazioni di Helsinki sono ancora più ambiziosi: entro il 2015 la velocità di trasmissione dati raggiungerà i 100Mbps. È la prima volta che la banda larga – e presto quella larghissima – diventa un diritto sancito dalla legge" (<a href="http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_ottobre_15/finlandia-banda-larga-diritto_424d1fd4-b97e-11de-880c-00144f02aabc.shtml">Corriere della Sera</a>)simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-24897570899481625882009-10-12T03:18:00.000-07:002009-10-12T03:29:43.547-07:00QUASI QUASI SIAMO PARENTI...E' bello raccontare di storie di successo e sapere che da qualche parte nel mondo la bravura rende onore a un piccolo pezzo della tua città.<br />E questa è la storia di un pezzo di Cantù, protagonista un figlio di emigranti nel Jew Jersey, raccontata dai palazzi diManhattan. Un italiano dal nome a me così familiare che dirige il NYT Magazine. Una soddisfazione, lo ammetto.<br />Lo hanno intervistato quelli de <a href="http://www.laprovinciadicomo.it/">La Provincia</a>.<br /><br /><br />Al telefono la voce di Gerald Marzorati suona profondamente americana. L’accento è quello della costa est, di New York e del New Jersey, i luoghi dove è nato e cresciuto. E dove ha fatto carriera. «Tutti mi chiamano Gerry, Gerald è troppo lungo». Mister Marzorati parla dal suo studio di Manhattan, da uno dei piani alti del grattacielo sede del New York Times, il più autorevole quotidiano del mondo. Dal 2003 è il direttore del New York Times Magazine, considerato da molti il miglior supplemento settimanale americano. Per farsi un’idea di quanto il New York Times - e il relativo supplemento - facciano notizia negli Usa, basti dire che la diffusione media è di 1 milione 665 mila copie. I suoi giornalisti sono grandi firme e, solo nel 2009, il giornale ha ottenuto cinque premi Pulitzer (complessivamente 101 dal 1917 ad oggi). L’editorialista Paul Krugman, invece, è stato insignito nel 2008 del Premio Nobel per l’economia.<br /><b>Direttore Marzorati, quali sono i suoi legami con l’Italia?<br /></b>Negli anni ’70 ho messo per la prima volta piede in Italia. I miei nonni erano emigrati nel 1912, credo, ma io non c’ero mai stato. Per noi americani figli o nipoti di immigranti tornare sulle tracce delle proprie radici è una specie di rituale.<br /><b>Da dove venivano i suoi familiari?<br /></b>Da Cantù, ma parte della nostra famiglia viveva a Como. Mio nonno credo si potesse definire un "comunista", ma in Italia non aveva avuto molta fortuna. Così decise di andare alla scoperta dell’America. Non credo che se ne siano andati perché erano stanchi dell’Italia, ma perché il loro Paese non aveva più niente da offrirgli, economicamente parlando.<br /><b>Cosa le hanno raccontato dei loro primi anni negli Stati Uniti?<br /></b>Le storie di quel primo periodo della nostra vita americana sono a metà tra la realtà e la fantasia - racconta Marzorati -. Il nonno non aveva abbandonato la sua vena utopistica e, durante i primi anni a Hoboken, in New Jersey, cercò di fondare una specie di cooperativa. Aveva costruito un piccolo setificio nel garage di casa e aveva cercato di avviare l’attività. Direi che non ha avuto molta fortuna, alla fine si mise a vendere vendura su uno di quei camioncini che stanno a lato della strada.<br /><b>Integrarsi fu difficile?<br /></b>Io non ero ancora nato, ma non dev’essere stato facile. Ricordo che quando ero bambino i vicini ci guardavano come se fossimo pazzi. In New Jersey la comunità italiana era una delle più numerose degli Stati Uniti, ma quasi tutti venivano dal sud Italia. I lombardi emigrati in cerca di fortuna erano pochi ed erano considerati strani perché mangiavano meno pasta e avevano un dialetto completamente diverso da quello degli altri.<br /><b>Veniamo a lei. Cosa ricorda del suo primo viaggio in Italia?<br /></b>Arrivai a Como, volevo vedere dove erano nati e cresciuti i miei nonni. Mi ospitarono alcuni parenti di Cantù, mi sembra. Erano benestanti, avevano anche dei possedimenti in Libia, e ricordo che la cosa mi aveva molto impressionato. Di Como conservo un’immagine bellissima: il lago, le montagne. Mi chiedevo perché mai qualcuno avrebbe dovuto volersene andare da un posto del genere. Infatti, alla fine, mio padre ci è tornato ed è morto lì. Quando posso vado a trovarlo al cimitero.<br /><b>Parliamo di lavoro. Sulla sua rivista compaiono i personaggi più influenti della scena politica, sociale e artistica del mondo. Cosa, secondo lei, rende grande il New York Times Magazine?<br /></b>Il reportage. Le grandi storie che raccontiamo ogni settimana. Siamo uno dei pochi supplementi ad avere ancora inviati e corrispondenti nei posti dove accade qualcosa di giornalisticamente rilevante. Questa è la parte del mio mestiere che amo di più e che la gente sembra continuare ad apprezzare. Il reportage non morirà mai.<br /><b>Lei è molto attivo anche sul web. Scrive su blog e siti molto seguiti dal pubblico americano. Penso a Gawker, a Slate.<br /></b>Il web è divertente ed è straordinariamente comunicativo, veloce ed immediato. Mi piace perché posso parlare di qualunque cosa, di argomenti un po’ da nerd che mi appassionano: tecnologia, musica. Però, se proprio devo essere sincero, non c’è niente di più bello che sedersi in veranda la mattina con un bel magazine tra le mani e una tazza di caffè nero. A volte mi sento così old fashioned!<br /><b>Dall’America, che lettura dà delle vicende politiche italiane? In particolare, come vede il "caso" sollevato da escort e party a Palazzo Grazioli, ospiti del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi?<br /></b>Penso - conclude il direttore del New York Times Magazine - che la politica italiana dovrebbe occuparsi di più della recessione economica e della disoccupazione piuttosto che degli affari privati del primo ministro.<br /><br /><b>Maria Caspani</b>simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-53135821483211873222009-10-09T04:11:00.000-07:002009-10-09T04:24:57.962-07:00NOBELeccoci a commentare la scelta dei Nobel. Ma se non mi metto a discutere su quello alla medicina, alla chimica, alla letteratura ecc perchè non sono minimamente competente, qualche cosa sa obiettare sulla scelta del nobel per la pace ce l'avrei.<br /><br />Perchè? Perchè quest'anno la scelta è caduta su Barack Obama.<br />E anche se mi piace quest'uomo perchè è intelligente, educato e preparato ritengo che sia una forzatura.<br />Ho fiducia in lui, credo che potrà fare grandi cose, ma il Nobel dovrebbe essere assegnato per cose che sono già state fatte...non si può darlo alle intenzioni.<br /><br />Per questo dico: NON E' UN PO' PREMATURO?<br />In fondo non è nemmeno un anno che è presidente Usa, e non ha fatto granchè fino ad ora a parte l'aver rinunciato allo scudo spaziale (la trattativa con l'Iran x me non vale, almeno finchè non avrà dato risultati).<br />E poi darglielo giusto dopo che qualche giorno fa si è rifiutato di incontrare il Dalai Lama per non compromettere i rapporti con la Cina in vista della prossima visita ufficiale a Pechino è assurdo.<br />Non la capisco proprio questa scelta.<br /><br />In ogni caso Good Luck Mr. President! Speriamo che questa onorificenza sia di buon auspicio.simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-60518891330023538742009-10-03T11:44:00.000-07:002009-10-03T12:03:30.585-07:00IO C'ERO!!ore 15.30 a Porta Torre a Como, manifestazione in sostegno della libertà di stampa. Io c'ero, e sono orgogliosa di poterlo dire. Cappelli di carta, fatti con le pagine di quei giornali che ancora ci ostiniamo a difendere, come simbolo di partecipazione. Nessuna bandiera, solo il manifesto della FNSI, e uno striscione con lo slogan della protesta comasca: la stampa serve, NON serva.<br />Difendiamo un nostro diritto di cittadini, difendiamo la nobiltà di una professione, difendiamo la dignità e l'onore di uno stato che ancora vuole dirsi civile.<br /><br />L'articolo di <a href="http://ecoinformazioni.wordpress.com/2009/10/03/piu-di-quattrocento-a-porta-torre-a-como-per-la-liberta-di-stampa/">ecoinformazioni </a>sulla manifestazione<br /><br /><br /><span style="font-style: italic;">Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo.</span><br /><span style="font-style: italic;"> (Johann Wolfgang Goethe)</span><br /><br /><span style="font-style: italic;">La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire.</span><br /><span style="font-style: italic;"> (George Orwell) </span>simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-84398336134389294512009-09-30T04:47:00.000-07:002009-09-30T04:55:07.585-07:00MEGLIO TARDI CHE MAILa Jugoslavia non esiste più. Che dite? Sono anni che non esiste più? Ah, si certo. Sulle cartine, i libri e gli atlanti. Ma io parlavo del web.<br />Solo oggi, dopo 17 anni, cesserà di esistere il suffisso ".yu", che appunto identificava la Jugoslavia unita (prima) e la Repubblica Federale Jugoslava (Serbia + Montenegro) poi.<br />Meglio tardi che mai.simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-12103915338224721022009-09-28T08:04:00.000-07:002009-10-02T02:33:59.108-07:00SEMPREa proposito del muro sul lungolago.<br />Ecco cosa dicono del progetto, di noi e della nostra protesta.<br />Il <a href="http://www.laprovinciadicomo.it/dossiers/Homepage/32/149/">dossier</a> de La Provincia con tutti gli articoli, le foto e i video<br />Gli <a href="http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_settembre_28/muro-como-sindabo-bruni-1601817824989.shtml">articoli</a> del Corriere della Sera<br />L'<a href="http://milano.repubblica.it/dettaglio/articolo/1733314">articolo </a>e la <a href="http://milano.repubblica.it/multimedia/home/11876246">fotogalleria</a> de La Repubblica<br />Il <a href="http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/lombardia/news/2009-09-27_127412975.html">lancio</a> dell'Ansa<br /><a href="http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=132285">rainews24</a><br /><br />e volendo l'elenco sarebbe infinito. Perchè è davvero uno scempio.<br />E giusto per ricordarci giorno per giorno come ci hanno preso, e ci stanno prendendo, per i fondelli allego il <a href="http://www.nuovolungolago.it/#%22">link</a> del progetto originario di rifacimento del lungolago.<br /><span style="text-decoration: underline;"></span>simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-64584161488854795982009-09-27T12:27:00.000-07:002009-09-27T12:41:34.592-07:00QUEL RAMO DEL LAGO DI COMOche non si vedrà più.<br />Nel mondo ci conoscono per il lago. Viviamo di lago.<br />E i nostri politici hanno pensato bene di oscurarlo con un muro di cemento alto 2 metri.<br />Un applauso a chi vuole ammazzare l'ultima fonte di sopravvivenza della città.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://webstorage.mediaon.it/media/2009/09/91056_1100111_POZ_6287_8816010_medium.jpg"><img style="cursor: pointer; width: 600px; height: 398px;" src="http://webstorage.mediaon.it/media/2009/09/91056_1100111_POZ_6287_8816010_medium.jpg" alt="" border="0" /></a>simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-7780690058189562442009-09-21T04:55:00.000-07:002009-09-21T05:47:43.661-07:00<blockquote></blockquote><div style="text-align: center;"><blockquote style="font-weight: bold;"><div style="text-align: center;">Dove sono i generali<br />che si fregiarono nelle battaglie<br />con cimiteri di croci sul petto<br />dove i figli della guerra<br />partiti per un ideale<br />per una truffa, per un amore finito male<br />hanno rimandato a casa<br />le loro spoglie nelle barriere<br />legate strette perché sembrassero intere.<br /><span style="font-size:85%;"><span style="font-weight: normal;"> (Dormono sulla collina - De Andrè)</span></span><br /><br /><br /><span lang="en">You fasten the triggers</span><br /><span lang="en"> For the others to fire</span><br /><span lang="en"> Then you set back and watch</span><br /><span lang="en"> When the death count gets higher</span><br /><span lang="en"> You hide in your mansion</span><br /><span lang="en"> As young people's blood</span><br /><span lang="en"> Flows out of their bodies</span><br /><span lang="en"> And is buried in the mud</span><br /><span lang="en"></span></div><div style="text-align: center;"><span lang="en"><span style="font-weight: normal;"> (</span><span style="font-weight: normal;font-size:85%;" >Masters of war- Bob Dylan</span><span style="font-weight: normal;">)</span></span><br /><br /><div style="text-align: left;"><div style="text-align: left;"><br />6 bare. 2 bimbi. Le uniche immagini vere di una sceneggiata all'italiana. Onore ai morti; sincero rispetto per le famiglie, che silenziose e composte hanno salutato i loro cari.<br />Per il resto solo l'ipocrisia di chi oggi piange quelle vite spezzate dopo averle mandate alla guerra. Lacrime di coccodrillo di chi si appella ai valori,all'onore, alla patria seduto nelle proprie "tiepide case".<br />Perchè è troppo facile fare la guerra con i figli degli altri.<br /><br /><blockquote></blockquote></div><br /></div><span lang="en"></span></div></blockquote></div>simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-78744151299071672102009-09-20T09:39:00.000-07:002009-09-20T09:40:45.445-07:00<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/Dub3kZH6ohE&hl=it&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/Dub3kZH6ohE&hl=it&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-86878360879879382812009-09-18T10:34:00.000-07:002009-09-18T10:48:31.450-07:00FINITO!!!Non ci si crede, gente. Stamane, alle 10, è finita la mia carriera universitaria. L'esame di Alfonso era L'ULTIMO!!! Si, è proprio finita. Basta ansie, basta studio, basta correre di qua e di là alla ricerca di informazioni. Ora vedo la fine. E con il traguardo a portata di mano mi sento più leggera.simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-8536601679116546532009-09-17T00:47:00.000-07:002009-09-17T01:08:28.389-07:00(DIS)APPRENDERE CON LA TECNOLOGIAAvevo già scritto un <a href="http://simofacchini.blogspot.com/2009/08/multitasking-dannoso.html">post</a> in cui si parlava dei problemi dell'attenzione causate dal multitasking, ovvero dall'utilizzo simultaneo di più tecnologie. Discorso da riprendere visto che Marco Pratellesi nel suo <a href="http://mediablog.corriere.it/">mediablog</a> ha ripreso i risultati di uno studio inglese che evidenzia i danni causati all'apprendimento dalla troppa tecnologia.<br />Da questa ricerca emerge che il 53% degli adolescenti ha un rapporto morboso con il cellulare e non se ne separa mai; il 63% si sente strettamente dipendente da internet, e qualcuno ci passa anche 6 ore al giorno (Social network in prevalenza).<br />Questa disponibilità di informazioni fa sì che non serva più alcuno sforzo: basta il copia-incolla per fare una ricerca o i compiti. E non serve nemmeno più saper scrivere correttamente la propria lingua, tanto negli sms si può usare una lingua abbreviata e il pc fa tutto da solo, pensiamo al correttore di word.<br />Se consideriamo poi che queste tecnologie vengono portate anche in classe e usate sotto i banchi è evidente che l''attenzione degli studenti sarà da tutt'altra parte.simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-37855117661684431972009-09-16T02:41:00.000-07:002009-09-16T03:51:46.215-07:00L'UMORE DEL WEBLeggendo l'<a href="http://espresso.repubblica.it/">Espresso</a> in edicola questa settimana mi sono imbattuta in uno strano articolo dal titolo "Di che umore è il web?". <br />Beh, se dovessi fare una previsione di questi ultimi giorni direi un pò triste: sono morti 2 personaggi famosi (Mike e Patrick Swayze) e soprattutto sono ricominciate le scuole, quindi gli internauti adolescenti saranno un pò depressi.<br />Voi siete tutti felici perchè c'è ancora il sole o avete finito gli esami? Vabbè, magari io non sono brava a fare previsioni. Però non sono matta :) <br />Perchè esiste davvero un misuratore di umore del web: è stato inventato da Jonathan Harris (artista e antropologo ) e da Sep Kamvar (matematico, docente di Stanford) e si chiama We Feel Fine (<a href="http://www.wefeelfine.org/index.html">www.wefeelfine.org</a>). <br />Si tratta di un programma che elabora dati (presi da blog e <a href="http://twitter.com/">Twitter</a>) e analizza le parole scritte dagli utenti, in modo da stabilire se sono tristi o felici.<br />I risultati? Forse non troppo sorprendenti, però interessanti: il giorno in cui l'umore degli utenti del web era alle stelle è stato il giorno dell'elezione di Obama. Quello più triste, invece, la morte di Michael Jackson.<br />Al momento è una cosa curiosa, l'ho provato: si può leggere quello che hanno scritto, nello stesso istante, persone all'altro capo del mondo o vedere le foto che hanno caricato. <br />Ma è molto promettente in prospettiva futura per monitorare i gusti, le tendenze, il cambiamento della società.simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-16109901116050586492009-09-15T08:16:00.000-07:002009-09-15T08:58:32.352-07:00PUBBLICITA' SUL WEBPer spiegare il fenomeno della pubblicità online mi avvalgo di 2 video tratti dal sito <a href="http://current.com/">current.com</a> e di un articolo postato da un mio collega.<br /><br />Il <a href="http://current.com/items/89975971_breve-storia-della-pubblicit-online.htm">primo video</a> riassume brevemente la storia della pubblicità online<br /><br />E <a href="http://current.com/items/89975985_gli-investimenti-pubblicitari-online-in-italia.htm">questo</a> invece fa il punto sugli investimenti pubblicitari online in Italia.<br /><br />Ecco cosa scrive Cristiano nel suo<a href="http://invinoveritas.over-blog.it/"> blog </a><br /><blockquote><span style="font-weight:bold;">Pubblicità su internet: analisi del 2008</span><br /><br />Ormai lo sviluppo del business sul web è davanti agli occhi di tutti. Segnali di crescita anche in Italia, dopo il periodo buio di alcuni anni fa, ce ne sono molti. Utenti connessi che hanno abbondantemente superato i 20 milioni, soddisfazione dei siti di e-commerce che iniziano finalmente a rendere, ritorno del lavoro nel settore IT. C'è però un segnale che meglio di tutti fa comprendere questo cambiamento. Un aumento considerevole degli investimenti su internet in pubblicità.<br />Nel 2007 la crescita è stata del 41%, tassi di sviluppo negativi invece per tutte le altre forme di pubblicità dalla stampa, ai cartelloni alla tv . Le imprese anche e soprattutto le più piccole stanno scoprendo che il web porta clienti ....e tanti. Non solo in settori come turismo, informatica, finanza, nei quali l'abitudine degli utenti alla consultazione on line è elevatissima, ma anche nell'edilizia, nell'artigianato, nelle attività professionali, ecc.<br />Che questo cambiamento sia in atto lo avvertiamo anche noi. Le piccole e medie imprese che tradizionalmente si avvalevano delle Pagine Gialle per acquisire clienti ora ci confessano spesso di averle abbandonate per il progressivo assottigliarsi dei contatti generati da questo mezzo. D'altra parte si rendono conto che chi cerca informazioni, prodotti o servizi va su internet e consulta un motore di ricerca. Ma la spinta ad utilizzare questo mezzo proviene pure dai loro concorrenti. Per le aziende o i professionisti vedere altri, nello stesso settore, far affari in un mercato a loro interdetto costituisce una delle molle che li spinge ad investire nel web. Un investimento però, rispetto a qualche anno fa, dettato da una maggiore consapevolezza del mezzo. Se allora si credeva che i risultati, in termini di business, coincidessero con la pubblicazione del sito, oggi anche lo sprovveduto sa che se non si è approntata alcuna strategia di web marketing e visibilità, avere un sito è inutile.<br /><br />Ma allora rende veramente la pubblicità su internet?<br />La risposta è affermativa per chi sa scegliere i canali giusti per veicolare messaggi efficaci. E rende non solo perché i risultati sono elevati ma perché i costi rispetto ai media tradizionali sono decisamente inferiori. Qualsiasi altro mezzo non riesce a competere con internet quando si desidera raggiungere target specifici. In un certo senso è la manna per le piccole e medie imprese che hanno risorse economiche molto limitate da investire nella pubblicità. Anche il famigerato banner sta risalendo la china. La maggiore consapevolezza che su internet quello che conta è il messaggio ha prodotto un cambiamento di mentalità. Il messaggio si studia in relazione al target da raggiungere e si fa maggiore attenzione al contesto nel quale farlo apparire. Si cercano click di qualità ed a target perciò si è compreso l'inutilità di essere presenti in pagine o siti generici. Ma c'è di più. L'azienda ha compreso anche che l'investimento in pubblicità ha un senso nella misura in cui il suo sito sa trattenere il visitatore. Non è sufficiente avere il sito bello o peggio ricorrere ai soliti virtuosismi grafici. Quello che conta è conquistare la fiducia, creare le giuste motivazioni che favoriscano contatti, fornire contenuti e informazioni interessanti. D'altra parte basta riflettere.<br /><br />Se finora la pubblicità su internet non è decollata da cosa è determinato?<br />Dalla scarsa conoscenza del mezzo e delle sue potenzialità. Anche ora per chi è alle prime armi o non ha mai pianificato campagne pubblicitarie consigliamo: di evitare investimenti ad occhi chiusi ed affidarsi a chi ha esperienze nel settore. Soprattutto con le piccole e medie imprese abbiamo messo a punto una formula che finora ha dato degli ottimi risultati.<br /><br />Luca Almici ( New Business Web Solution )</blockquote>simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-43333806711947710762009-09-14T07:53:00.000-07:002009-09-14T08:24:47.141-07:00PAROLA DI MINISTROIl ministro Gelmini inaugura l'anno scolastico ribadendo i punti forti della sua riforma: più informatica, più inglese e soprattutto più severità. Basta una sola insufficienza per essere bocciati o non ammessi all'esame di stato. Allora meno male che lei le scuole le ha finite da un pezzo...<br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/51ROS0J8LMw&hl=it&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/51ROS0J8LMw&hl=it&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-44627589100246479092009-09-14T02:18:00.000-07:002009-09-14T07:31:47.456-07:00UN BLOG PER LA LIBERTA' DI STAMPAIn occasione della manifestazione per la libertà di informazione che si terrà a Roma il 19 settembre, la Federazione Nazionale della Stampa ha aperto un blog in cui far confluire articoli, video, interviste e adesioni.<br />Ecco il link al<a href="http://fnsi-libera-informazione.blogspot.com/"> blog </a><br /><br />Vi sono messaggi di solidarietà da parte di associazioni, giornalisti, uomini dello spettacolo e della cultura. E, sono contenta, anche di<a href="http://www.ecoinformazioni.it/"> ecoinformazioni </a>"un’esperienza di giornalismo partecipato che ha prodotto comunicazione indipendente su società, ambiente, politica, cultura del territorio comasco", che ha invitato la popolazione a partecipare a una manifestazione in piazza a Como.<br />Un modo, per chi non potrà andare a Roma, per far sentire la propria voce e mostrare il proprio dissenso. Perchè l'importante è non stare zitti, non subire in silenzio la politica censoria in atto nel paese.simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7037628253556170202.post-71484808122331489512009-09-12T02:27:00.000-07:002009-09-12T03:02:31.117-07:00GIORNALI ONLINE: IN ITALIA CHE SUCCEDE?Cercherò di spiegare un pò cosa succede in Italia sfruttando il lavoro di 2 altri blogger, che bene hanno riassunto il contenuto delle lezioni del Prof. Alfonso.<br />Ecco dunque che metto a confronto il loro modo di analizzare e rielaborare i contenuti.<br />Iniziamo con il <a href="http://informaticaapplicataalgiornalismo.myblog.it/archive/2009/05/index.html">blog</a> di Daria:<br /><p><span style="font-size:85%;"><span style=";font-family:verdana,geneva;font-size:small;" ></span></span></p><blockquote><p><span style="font-size:85%;"><span style=";font-family:verdana,geneva;" >Nel corso della terza lezione abbiamo analizzato i siti web di alcune testate giornalistiche.</span></span></p> <p><span style="font-size:85%;"><span style=";font-family:verdana,geneva;" >Innanzitutto alcune considerazioni generali: ad esempio, quali sono i parametri in base ai quali si stabilisce la classifica dei siti più visitati?</span></span></p> <p><span style="font-size:85%;"><span style=";font-family:verdana,geneva;" >I criteri di valutazione fondamentali sono il numero di pagine viste e il tempo di permanenza. E' stato inoltre rilevato che il traffico sulla rete avviene in fasce orarie particolari: nella pausa pranzo e dopo le 18.</span></span></p> <p><span style="font-size:85%;"><span style=";font-family:verdana,geneva;" >Solitamente il titolo della testata on-line riprende quello della testata originale, anche se si riscontra spesso una tendenza volta alla semplificazione (per esempio Il Corriere della sera diventa Corriere.it).</span></span></p> <p><span style="font-size:85%;"><span style=";font-family:verdana,geneva;" >Il grande vantaggio dell' on-line rispetto al cartaceo è quello di avere uno strumento in più. Nell'on-line è infatti possibile inserire, al posto di una sola fotografia, un'intera galleria di immagini, anche se alcune meno significative di altre. Spesso vengono utilizzati anche video, anche se questi vengono "letti" con più difficoltà rispetto alle fotografie (per problemi di caricamento, ecc...)</span></span></p> <p><span style="font-size:85%;"><span style=";font-family:verdana,geneva;" >Il limite consiste invece nella mancanza di testi. Accade spesso che ci si senta infatti legittimati a scrivere solo poche righe in spiegazione a un video, a un' immagine. Accade inoltre spesso che, i pochi testi presenti, siano comunicati d'agenzia o articoli ripresi dal cartaceo. Mancano invece testi autonomi, nati inesclusiva per il web, in parte perchè non se ne sente l'esigenza e in parte, e soprattutto, per la mancanza di tempo. E proprio per questo, nel tempo sono progressivamente scomparsi gli occhielli dai titoli on-line, una volta presenti e oggi eliminati.</span></span></p> <p><span style="font-size:85%;"><span style=";font-family:verdana,geneva;" >Un tempo a pagamento, la versione on-line dei quotidiani è diventata progressivamente gratuita ma si crede che, a breve, si tornerà alla versione a pagamento, a causa della crisi che l'editoria italiana sta affrontando in questi anni. Da quel momento in poi comincerà a farsi strada un giornalismo diverso, più attento ed esteso.</span></span></p> <p><span style="font-size:85%;"><span style=";font-family:verdana,geneva;" >Abbiamo infine analizzato più nel dettaglio delle particolari testate on-line:</span></span></p> <p><span style="font-size:85%;"><span style=";font-family:verdana,geneva;" ><a href="http://www.repubblica.it/">La Repubblica</a>: la testata riprende l'impaginazione di quella originale. La home, nonostante la normalità, è molto dinamica, incuriosisce. L'unica anomalia consiste nel fatto che la prima pagina, almeno nella sua parte più alta, non è "sporcata"dalla pubblicità. Si tratta comunque di una prima pagina, seppur molto lunga, dotata di una costruzione abbastanza originale.</span></span></p> <p><span style="font-size:85%;"><span style=";font-family:verdana,geneva;" ><a href="http://www.ilsole24ore.com/">Il Sole 24 ore</a>: ha una costruzione anomala, diversa rispetto a quella del cartaceo. I ticker che scorrono danno l'idea di un aggiornamento continuo, anche se in realtà si tratta di un quotidiano aggiornato pochissimo. Da un certo orario in poi viene usato praticamente tutto il materiale del cartaceo. Quello adottato è, nel complesso, un modello molto simile a quello anglosassone.</span></span></p> <p><span style="font-size:85%;"><span style=";font-family:verdana,geneva;" ><a href="http://www.italianews.it/">Italia News</a>: è un consorzio di testate, il cui capofila è Il Sole 24 ore. Il sito è continuamente aggiornato da tutte le testate partecipanti, ognuna delle quali mantiene tuttavia autonomo il proprio sito. Si riesce così a creare un giornale nazionale, accettando news da tutti. Fulcro dell'esperimento è un comuter, che stabilisce qual è la notizia più importante del giorno, rilevando quella più letta nei vari siti delle testate partecipanti e, quindi, attraverso una costruzione statistica. La rilevanza e l'incidenza fanno parte dei meccanismi con cui si cura l'indicizzazione.</span></span></p> <p><span style=";font-family:verdana,geneva;font-size:85%;" ><a href="http://www.affaritaliani.it/">Affaritaliani</a>: si definisce erroneamente un quotidiano. In realtà si tratta di un'agenzia di stampa, o meglio un dito di notizie che sfruttale agenzie di stampa. Ha moltissimi utenti perchè fornisce un crocevia di informazioni capace di interessarlo in diversi settori. Considerato come un'agenzia di stampa, dopo l'Ansa sarebbe il più visitato; se invece lo considerassimo un giornale on line, si disputerebbe il terzo posto con il Sole 24 Ore (dopo il Corriere e Repubblica)<br /></span></p><p><span style=";font-family:verdana,geneva;font-size:small;" ><span style="font-size:85%;"><br /></span></span></p></blockquote><p>Il secondo contributo è quello di Alberto Rugolotto, che nel suo <a href="http://alberug.blogspot.com/2009/05/passaparolalezione-3-prima-parte.html">blog</a> scrive:<br /><span style=";font-family:verdana,geneva;font-size:small;" ></span></p><div><span style="font-size:85%;"></span></div><blockquote><div><span style="font-size:85%;">Come prima nota, è stato segnalato come la diffusione dei giornali in rete – in un certo senso la loro ‘tiratura virtuale’, oserei dire – sia calcolata in funzione di 2 parametri: il tempo di permanenza sul sito e il numero di pagine visitate. Come è facile intuire, l’utilità della cifre conseguenti è utile soprattutto per le concessionarie pubblicitarie di riferimento. </span></div><span style="font-size:85%;">La discussione è poi passata all’analisi delle maggiori testate: <a href="http://repubblica.it/">La Repubblica </a>e <a href="http://corriere.it/">Il Corriere </a>della sera. Qui di seguito vorrei provare a sintetizzare quanto detto e visto, offrendo anche qualche piccolo contributo personale. Mi servirò di tre macro-criteri di riferimento: l’impostazione grafica, la presenza pubblicitaria, la presentazione dei contenuti.<br /><br /><em><strong>Impostazione grafica</strong></em>.<br />Il titolo è semplificato: perde l’articolo, anche se nella home page lo stilema della testata riproduce quello cartaceo. L’impaginazione è essenzialmente uguale per tutti, composta di tre colonne: quella a sinistra è la più importante (l’occhio cade sempre lì) e vi vengono riportate le news; la seconda e la terza, sulla destra, forniscono tutto il resto, ovvero contenuti specifici, galleria foto-video, documenti, meteo, pubblicità, servizi per gli utenti.<br /><strong><em>Presenza pubblicitaria</em></strong>.<br />È evidente il tentativo, diverso rispetto al passato, di evitare la pubblicità nella home page. C’è ancora, ovviamente (Repubblica.it è la più ricca di popup e animazioni), ma è meno irritante. Spesso ci sono anche aggregatori di pubblicità, legati come tema al contenuto dell’articolo.<br /><strong><em>Presentazione dei contenuti</em></strong>.<br />L’aggiornamento è molto frequente, anche se cala nel weekend e nei momenti di chiusura delle attività pubbliche e private. C’è molto colore: le gallerie sono un elemento di grande impatto e importanza nell’economia del sito, quindi sono molto ricche e curate con didascalie.<br />La costruzione delle notizie riflette quella cartacea: titolo, sommario e occhiello (all’estero è ben diverso). C’è una breve descrizione (solo poche righe nella home page), mentre il testo è semplice e corto perché non ci sono ancora redazioni uniche tra web e carta (la relazione di numerosità è 1o a 8 per la seconda) e perché molto spesso è solo un “copia-incolla” di agenzie di stampa (infatti non è firmato). Da notare, infine, che ormai, con un metodo di scrittura sempre più veloce, il titolo dell’articolo non spiega più il contenuto dello stesso (si intende già conosciuto) e che molto spesso – e solo in Italia – molti contributi sono gli stessi della versione cartacea.</span></blockquote><span style="font-size:85%;"></span><p><span style=";font-family:verdana,geneva;font-size:small;" ><br /></span></p>simohttp://www.blogger.com/profile/11107982120030302322noreply@blogger.com0