domenica 3 aprile 2011

MIGRANTI

Vivere in Italia significa conoscere il fenomeno della migraziome. C'è chi ha emigrati tra i propri antenati, c'è chi è partito egli stesso inseguendo un lavoro o l'amore. C'è chi ha dovuto faticare per migliorare le proprie condizioni d'origine e chi semplicemente se n'è andato perchè poteva permetterselo.
Qualcuno ha fatto strada e si è arricchito; qualche altro è tornato a casa più povero di prima, con il cuore e la mente piena di disillusione. In ogni caso le storie di chi è partito per cercare l'America - e non è solo un modo di dire - sono storie che parlano di fatica e sacrificio.
Siamo un popolo di migranti, non possiamo dimenticarcelo. E chi se lo dimentica, come chi oggi grida "Fora di ball" a disperati in fuga dal nulla, lo fa in cattiva fede.
E' vero che l'enormità dei numeri riportati dai mezzi di informazione lascia poco spazio al buonismo di principio, ma l'accoglienza è un dovere. Perchè si tratta pur sempre di esseri umani, non di carne da macello.
L'Italia, quella vera, si sta dimostrando ancora una volta solidale con questa umanità, ma bisognerà farle capire (all'Italia si intende) che non è sola. E soprattutto bisognerà dirle GRAZIE.

martedì 31 agosto 2010

Como - Dell'Utri ferocemente contestato fugge via



Vergogna. Vergogna agli organizzatori di Parolario che l'hanno invitato.
Una rassegna culturale non può e non deve essere un palcoscenico per un pregiudicato. Specialmente per uno che è stato condannato per mafia.
Opporsi, resistere, è un atto di civiltà. Onoriamo i morti, onoriamo gli eroi. Non chiniamo la testa, non è giusto. Facciamo sentire a chi combatte ogni giorno per la legalitàn che non è solo.

Non li avete uccisi: le loro idee camminano sulle nostre gambe

domenica 11 luglio 2010

Jakob Dylan - Valley of the low sun



Da che mondo è mondo i figli cercano di seguire le orme dei padri, specialmente se i padri sono famosi. E noi in Italia siamo esperti di figli di...ma di solito sono una cosa patetica.
Ad altre latitudini, invece, va decisamente molto meglio. E Jakob ne è un esempio. Questo "ragazzo" ha talento, e se vi piacciono l'impegno di Bob, il folk di Jonny Cash, il "Boss" Springsteen in versione acustica, il tutto mixato con un pò di spensieratezza stile Beatles, sicuramente non potrà che piacere.
Certo, Jakob non è suo padre, ma fa la sua figura.

giovedì 6 maggio 2010

BEING THE SPECIAL ONE...

being

GRAZIE!

E' vero che l'importante è partecipare... ma volete mettere quanto è bello vincere??
Questa vittoria ci ha salvato la faccia. Ora dritti verso il sogno. Grazie Mou!!


sabato 2 gennaio 2010

SE GESU' FOSSE NATO NELL'ITALIA DEL 2000

23-12-2009 Favola amara di un Giudice Istruttore che sa come vanno le cose

25 dicembre 2009: “Trovato neonato in una stalla. La polizia e i servizi sociali indagano. Arrestati un falegname e una minorenne”. L’allarme è scattato nelle prime ore del mattino grazie alla segnalazione di un comune cittadino (obbediente all’invito del ministro Maroni): aveva scoperto una famiglia accampata in una stalla. Al loro arrivo gli agenti di polizia, accompagnati da assistenti sociali, si sono trovati di fronte ad un neonato avvolto in uno scialle e depositato in una mangiatoia dalla madre extracomunitaria, tale Maria H. di Nazareth, appena quattordicenne.

Al tentativo della polizia e degli operatori sociali di far salire la madre e il bambino sui mezzi delle forze dell’ordine, un uomo, successivamente identificato come Giuseppe H di Nazareth, ha opposto resistenza spalleggiato da alcuni pastori e tre stranieri presenti sul posto. Sia Giuseppe H. che i tre stranieri, risultati sprovvisti di documenti di identificazione e permesso di soggiorno, sono stati tratti in arresto.

L’Ufficio Stranieri della Questura e la Guardia di Finanza stanno indagando per scoprire il paese di provenienza dei tre clandestini. Secondo fonti di polizia i tre potrebbero essere spacciatori internazionali, dato che sono stati trovati in possesso di un ingente quantitativo di oro e di sostanze presumibilmente illecite. Nel corso del primo interrogatorio gli arrestati hanno riferito di agire in nome di Dio per cui non si escludono legami con Al Qaeda. Le sostanze chimiche rinvenute sono state inviate al laboratorio per le analisi. La polizia mantiene uno stretto riserbo sul luogo in cui è stato portato il neonato. Si prevedono indagini lunghe e difficili.

Un breve comunicato stampa dei servizi sociali, diffuso in mattinata, si limita a rilevare che il padre del bambino è un adulto di mezza età, mentre la madre è ancora adolescente. Gli operatori si sono messi in contatto con le autorità di Nazareth per scoprire quale sia il rapporto tra i due e se la loro lontananza dal luogo di residenza abituale possa nascondere rapimento o plagio. Nel frattempo Maria H. è stata ricoverata all’ospedale e sottoposta a visite cliniche e psichiatriche. Sul suo capo pende l’accusa di maltrattamento e tentativo di abbandono di minore. Gli inquirenti nutrono dubbi sullo stato di salute mentale della donna la quale afferma di essere ancora vergine e di aver partorito il figlio di Dio.

Il primario del reparto di Igiene Mentale ha dichiarato oggi in conferenza stampa: “Non sta certo a me dire alla gente a cosa deve credere, ma se le convinzioni di una persona mettono a repentaglio – come in questo caso – la vita di un neonato, allora la persona in questione rappresenta un rischio sociale. Il fatto che sul posto siano state rinvenute sostanze stupefacenti non ancora consuete al nostro mercato clandestino, non migliora il quadro. Sono comunque certo che, se sottoposte ad adeguata terapia per uno due o tre anni – solo i progressi determineranno la durata della cura – le persone coinvolte, compresi i tre trafficanti di droga, potranno essere reinseriti a pieno titolo nella società. Le autorità competenti decideranno se espellerli con foglio di via obbligatorio o accettare la loro eventuale richiesta di permesso di soggiorno. Ma questo esula da ogni mia responsabilità professionale”.

Pochi minuti fa si è sparsa la voce che anche i contadini presenti nella stalla vengono sospettati di essere consumatori abituali di sostanze stupefacenti. Il loro alibi non ha retto ai primi controlli. Sostengono di essere stati costretti a recarsi nella stalla da una persona di alta statura con addosso una lunga veste bianca e due ali sulla schiena (?). Avrebbe loro imposto di festeggiare il neonato. Il portavoce della sezione antidroga della questura ha così commentato: “Gli effetti di certe sostanze a volte sono imprevedibili, ma si tratta della scusa più assurda mai messa a verbale negli interrogatori di tossicodipendenti”.

(Anonimo Lombardo)

giovedì 5 novembre 2009

Crocifisso si o no nelle aule scolastiche?
la Corte Europea ha detto no. L'italia deve togliere i simboli religiosi dalle classi perchè sono «una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni» e una violazione alla «libertà di religione degli alunni».

personalmente sono d'accordo con strasburgo: la scuola pubblica deve essere laica.
se uno è credente e praticante può mandare i figli in una scuola cattolica, dove verrà educato secondo i principi della chiesa di Roma.
io invece sono atea, quindi non vedo perchè mi devono imporre un simbolo religioso.

Tanto più che sono convinta che la gente si attacchi troppo al simbolo e troppo poco al messaggio che ci sta dietro.
Tutti a difendere il crocefisso e nessuno che va in chiesa.
Tutti a spada tratta per difendere una "tradizione" e una "cultura" e poi nessuno che conosce e rispetta i dieci comandamenti.

Quell'uomo crocifisso è testimonianza d'amore, di sacrificio per il prossimo; è simbolo di umiltà, di rifiuto di tutte le forme di violenza e di prevaricazione.
Quindi, invece di attaccarsi all'oggetto, perchè non rispolverano un po' di dottrina cristiana? abbiamo una religione che parla d'amore, di tolleranza, di aiuto verso i più deboli, di partecipazione e compassione. sarebbe bene se cominciassero a seguire di più tutti questi principi.