lunedì 31 agosto 2009

MULTITASKING DANNOSO?

E' una notizia di qualche giorno fa, ma dato che è interessante riporto ciò che scriveva a tal proposito il sito della tv svizzera rsi

Un cervello sotto assedio… vi è mai capitato di rispondere al telefono mentre avete due o più chat aperte e state scrivendo almeno un paio di e-mail? Magari con la radio o la TV accesa come sottofondo. Se vi è successo, sappiate che potreste essere dei multitasker forti. Non è difficile immaginare come questo modo di usare i media possa incidere sulla nostra produttività. Ci troviamo sempre più spesso a gestire flussi d’informazione sovrapposti, ma siamo preparati? Una ricerca condotta da Clifford Nass, esperto di comunicazione, insieme a colleghi psicologi della Stanford University, ha provato a rivelare quali siano gli effetti a lungo termine associati a questo stile di vita. Il risultato non è molto confortante.

Due categorie di multitasker - Riuscire a decodificare grandi flussi d’informazione sovrapposti provenienti da media diversi, evitando d’esserne sommersi, potrebbe essere una delle sfide per l’uomo del futuro. Semplificando un po’, esistono due tipi di fruitori di media, quelli che non riescono a farne a meno e di solito ne usano più di uno contemporaneamente, i multitasker forti, e quelli che ne usano uno per volta, i multitasker deboli. Gli studiosi hanno analizzato queste due categorie separando in due gruppi i soggetti sulla base del loro diverso livello di multitasking mediatico.

La ricerca è stata condotta su 262 studenti a cui sono stati sottoposti tre diversi tipi di test cognitivi per verificare e capire gli effetti sulla memoria, l’apprendimento e la capacità di passare da un compito all’altro. I risultati, pubblicati su PNAS, hanno mostrato come le performance migliori fossero quelle della classe degli studenti meno abituati al multitasking mediatico Questo potrebbe suggerire che alcune funzioni del nostro cervello, come ricordare, imparare o selezionare delle informazioni, potrebbero essere a rischio proprio per l’uso smodato e contemporaneo di media diversi.

Solo una forte correlazione - Ma c’è davvero una relazione causa-effetto? In realtà la domanda resta: è l'eccessiva esposizione a informazioni provenienti da media diversi a causare i deficit cognitivi rilevati o piuttosto sono questi problemi, questo tipo di disordine cognitivo, che porta a ricercare il frastuono di tanti stimoli diversi, che predispone a questa modalità di fruizione dei media? La risposta richiede studi ulteriori; per adesso i ricercatori hanno solo mostrato l’esistenza di questa correlazione, senza indicarne però la direzione. Di sicuro è importante analizzare questi aspetti perché c’è un pericolo cognitivo di cui forse non ci stiamo rendendo conto. Inoltre, il fenomeno del multitasking mediatico è in costante crescita e prima o poi anche la scuola, chi fa informazione e noi stessi dovremo diventarne consapevoli adottando strategie e comportamenti che ci permettano di trarne vantaggio e ridurre o eliminare gli eventuali problemi.


Se ci si ferma a riflettere non è una cosa di poco conto. Specialmente nell'ultimo decennio tutti hanno spinto verso una comunicazione sempre più veloce e interdisciplinare. Tutti si sono affannati perchè i bambini imparassero a usare le tecnologie, più tecnologie possibile, al più presto possibile. La nostra società è una società veloce, dinamica, in continuo cambiamento, che pretende il massimo dell'efficienza e che non tollera la perdita di tempo. E quindi carta bianca all'educazione affannosa di piccoli manager rampanti. E ora qualcuno dice che non solo è inutile, ma addirittura controproducente, e che i ragazzi di oggi sono "meno svegli" e meno capaci di quelli che li hanno preceduti. E come glielo spieghiamo??

Nessun commento:

Posta un commento