sabato 12 settembre 2009

GIORNALI ONLINE: IN ITALIA CHE SUCCEDE?

Cercherò di spiegare un pò cosa succede in Italia sfruttando il lavoro di 2 altri blogger, che bene hanno riassunto il contenuto delle lezioni del Prof. Alfonso.
Ecco dunque che metto a confronto il loro modo di analizzare e rielaborare i contenuti.
Iniziamo con il blog di Daria:

Nel corso della terza lezione abbiamo analizzato i siti web di alcune testate giornalistiche.

Innanzitutto alcune considerazioni generali: ad esempio, quali sono i parametri in base ai quali si stabilisce la classifica dei siti più visitati?

I criteri di valutazione fondamentali sono il numero di pagine viste e il tempo di permanenza. E' stato inoltre rilevato che il traffico sulla rete avviene in fasce orarie particolari: nella pausa pranzo e dopo le 18.

Solitamente il titolo della testata on-line riprende quello della testata originale, anche se si riscontra spesso una tendenza volta alla semplificazione (per esempio Il Corriere della sera diventa Corriere.it).

Il grande vantaggio dell' on-line rispetto al cartaceo è quello di avere uno strumento in più. Nell'on-line è infatti possibile inserire, al posto di una sola fotografia, un'intera galleria di immagini, anche se alcune meno significative di altre. Spesso vengono utilizzati anche video, anche se questi vengono "letti" con più difficoltà rispetto alle fotografie (per problemi di caricamento, ecc...)

Il limite consiste invece nella mancanza di testi. Accade spesso che ci si senta infatti legittimati a scrivere solo poche righe in spiegazione a un video, a un' immagine. Accade inoltre spesso che, i pochi testi presenti, siano comunicati d'agenzia o articoli ripresi dal cartaceo. Mancano invece testi autonomi, nati inesclusiva per il web, in parte perchè non se ne sente l'esigenza e in parte, e soprattutto, per la mancanza di tempo. E proprio per questo, nel tempo sono progressivamente scomparsi gli occhielli dai titoli on-line, una volta presenti e oggi eliminati.

Un tempo a pagamento, la versione on-line dei quotidiani è diventata progressivamente gratuita ma si crede che, a breve, si tornerà alla versione a pagamento, a causa della crisi che l'editoria italiana sta affrontando in questi anni. Da quel momento in poi comincerà a farsi strada un giornalismo diverso, più attento ed esteso.

Abbiamo infine analizzato più nel dettaglio delle particolari testate on-line:

La Repubblica: la testata riprende l'impaginazione di quella originale. La home, nonostante la normalità, è molto dinamica, incuriosisce. L'unica anomalia consiste nel fatto che la prima pagina, almeno nella sua parte più alta, non è "sporcata"dalla pubblicità. Si tratta comunque di una prima pagina, seppur molto lunga, dotata di una costruzione abbastanza originale.

Il Sole 24 ore: ha una costruzione anomala, diversa rispetto a quella del cartaceo. I ticker che scorrono danno l'idea di un aggiornamento continuo, anche se in realtà si tratta di un quotidiano aggiornato pochissimo. Da un certo orario in poi viene usato praticamente tutto il materiale del cartaceo. Quello adottato è, nel complesso, un modello molto simile a quello anglosassone.

Italia News: è un consorzio di testate, il cui capofila è Il Sole 24 ore. Il sito è continuamente aggiornato da tutte le testate partecipanti, ognuna delle quali mantiene tuttavia autonomo il proprio sito. Si riesce così a creare un giornale nazionale, accettando news da tutti. Fulcro dell'esperimento è un comuter, che stabilisce qual è la notizia più importante del giorno, rilevando quella più letta nei vari siti delle testate partecipanti e, quindi, attraverso una costruzione statistica. La rilevanza e l'incidenza fanno parte dei meccanismi con cui si cura l'indicizzazione.

Affaritaliani: si definisce erroneamente un quotidiano. In realtà si tratta di un'agenzia di stampa, o meglio un dito di notizie che sfruttale agenzie di stampa. Ha moltissimi utenti perchè fornisce un crocevia di informazioni capace di interessarlo in diversi settori. Considerato come un'agenzia di stampa, dopo l'Ansa sarebbe il più visitato; se invece lo considerassimo un giornale on line, si disputerebbe il terzo posto con il Sole 24 Ore (dopo il Corriere e Repubblica)


Il secondo contributo è quello di Alberto Rugolotto, che nel suo blog scrive:

Come prima nota, è stato segnalato come la diffusione dei giornali in rete – in un certo senso la loro ‘tiratura virtuale’, oserei dire – sia calcolata in funzione di 2 parametri: il tempo di permanenza sul sito e il numero di pagine visitate. Come è facile intuire, l’utilità della cifre conseguenti è utile soprattutto per le concessionarie pubblicitarie di riferimento.
La discussione è poi passata all’analisi delle maggiori testate: La Repubblica e Il Corriere della sera. Qui di seguito vorrei provare a sintetizzare quanto detto e visto, offrendo anche qualche piccolo contributo personale. Mi servirò di tre macro-criteri di riferimento: l’impostazione grafica, la presenza pubblicitaria, la presentazione dei contenuti.

Impostazione grafica.
Il titolo è semplificato: perde l’articolo, anche se nella home page lo stilema della testata riproduce quello cartaceo. L’impaginazione è essenzialmente uguale per tutti, composta di tre colonne: quella a sinistra è la più importante (l’occhio cade sempre lì) e vi vengono riportate le news; la seconda e la terza, sulla destra, forniscono tutto il resto, ovvero contenuti specifici, galleria foto-video, documenti, meteo, pubblicità, servizi per gli utenti.
Presenza pubblicitaria.
È evidente il tentativo, diverso rispetto al passato, di evitare la pubblicità nella home page. C’è ancora, ovviamente (Repubblica.it è la più ricca di popup e animazioni), ma è meno irritante. Spesso ci sono anche aggregatori di pubblicità, legati come tema al contenuto dell’articolo.
Presentazione dei contenuti.
L’aggiornamento è molto frequente, anche se cala nel weekend e nei momenti di chiusura delle attività pubbliche e private. C’è molto colore: le gallerie sono un elemento di grande impatto e importanza nell’economia del sito, quindi sono molto ricche e curate con didascalie.
La costruzione delle notizie riflette quella cartacea: titolo, sommario e occhiello (all’estero è ben diverso). C’è una breve descrizione (solo poche righe nella home page), mentre il testo è semplice e corto perché non ci sono ancora redazioni uniche tra web e carta (la relazione di numerosità è 1o a 8 per la seconda) e perché molto spesso è solo un “copia-incolla” di agenzie di stampa (infatti non è firmato). Da notare, infine, che ormai, con un metodo di scrittura sempre più veloce, il titolo dell’articolo non spiega più il contenuto dello stesso (si intende già conosciuto) e che molto spesso – e solo in Italia – molti contributi sono gli stessi della versione cartacea.


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